Quando valuti il rapporto tra te e il tuo paziente, devi tener conto di alcune caratteristiche, fondamentali, che ti aiuteranno a relazionarti nel migliore dei modi.
Oltre le sue speranze, il paziente ripone in te aspettative che, se non soddisfatte, rischiano di rovinare il legame di fiducia instaurato.

Sono tre le cose che i pazienti si aspettano da te

Ascolto 

Può capitare che abbia difficoltà a spiegarti il suo disturbo, altre volte il disturbo è chiaro ma c’è imbarazzo nel parlarne.
Un ascolto sincero, attivo, ricco di domande aperte che mettano chi è di fronte a te nella condizione di esporre il suo problema in maniera chiara, diventa davvero importante.

Chiarezza

Il paziente si aspetta di capire e si aspetta che tu l’aiuti a farlo. Avere ben chiara la patologia, il percorso di cura, evita malintesi.
Hai anche il compito di rendere chi si rivolge a te “consapevole” del percorso che dovrà affrontare e questo aumenterà la fiducia diminuendo la diffidenza.

Accuratezza

Non di rado si legge di pazienti che denunciano poca attenzione del medico nei loro riguardi, visite frettolose, risposte assenti o telegrafiche. Non sempre è vero ma, se si percepisce “superficialità” e questo problema non è un caso isolato, allora, credo che potrebbe esserci nella tua comunicazione qualcosa che bisogna rivedere. 

Sono convinto che un buon medico non deve solo saper curare ma deve saper anche comunicare e, nel farlo, deve metterci lo stesso impegno che mette nel suo lavoro.

Chi ha un problema di salute è vulnerabile, spaventato, torna bambino e, come tale, vede in te la persona che può aiutarlo a guarire.
Per questo sceglie anche in base a ciò che il medico riesce a trasmettergli.

L’ascolto, la chiarezza, l’accuratezza, non devono essere solo “pretese” di chi sta dall’altra parte, ma i pilastri fondamentali del tuo “modus operandi”, i primi valori grazie ai quali ridurre la distanza comunicativa tra te e chi si rivolge a te per essere aiutato.