Giro di vite, ma per ora solo consigli, da parte del FNOMCeO, nell’impiego dei social media, email e messaggistica, da parte dei medici nei confronti dei pazienti. 

Si è ritenuto necessario per riportare “sulla retta via” alcuni medici che hanno adottato una comunicazione aggressiva e per nulla in linea con quelle che sono le linee guida al momento esistenti. 

Alcune sono fattibili, altre un pochino meno.  

Questo evidenzia l’enorme fatica che fa ancora oggi l’ Ordine per restare a passo con i tempi e la confusione generale che ormai dilaga. 

Te le lascio qui: 

  1. Nell’uso di piattaforme di social media osserva i principi deontologici e rispetta i confini professionali prevedendo, eventualmente, l’apertura di due profili, uno personale e uno professionale 
  2. Dichiara che stai parlando a nome personale e non a nome della struttura in cui lavori 
  3. Controlla il profilo di chi ti chiede l’amicizia (per quelle piattaforme di social media – come, per esempio, Facebook – per le quali la relazione è sottoposta a un processo di abilitazione) 
  4. Usa cautela nell’accettare amicizie dagli assistiti/pazienti (sia nel caso di profili professionali che personali) evitando di pregiudicare la relazione medico-paziente 
  5. Attraverso i profili (personale o professionale) contribuisci a diffondere la cultura scientifica e l’informazione sanitaria scrivendo di salute (prevenzione, salute pubblica, promozione della salute, lotta alle fake news) e non di «medicina» e di cure, in modo da favorire l’empowerment del cittadino 
  6. Assicurati della validità scientifica dei contenuti diffusi attraverso i post 
  7. Non fornire consigli clinici individuali 
  8. Non pubblicare o condividere post che contengono dati sanitari personali 
  9. Usa cautela nell’esprimere giudizi/opinioni/commenti sugli assistiti, anche quando questi sono ritenuti anonimi 
  10. Ricordati che sui social media la diffamazione e il mancato rispetto della privacy e del diritto d’autore sono reati perseguibili dalle leggi italiane 
  11. Ricordati che quanto pubblichi sui social media può essere accessibile da chiunque e può rimanere disponibile indefinitamente 
  12. Ricordati che una volta che un post è stato pubblicato l’autore perde il controllo sulla sua diffusione 
  13. Prima di pubblicare un post, rifletti sul modo in cui i contenuti saranno percepiti dai cittadini e sulle possibili conseguenze che essi possono avere 
  14. Gestisci al meglio la tua privacy e i profili personali: gli strumenti disponibili allo scopo sulle piattaforme di social media sulle quali si è deciso di aprire un account possono fare molto, se usati bene 
  15. La discussione di casi clinici attraverso le piattaforme di social media deve garantire l’anonimato e la non riconoscibilità 
  16. Si suggerisce di esplicitare nel post eventuali conflitti di interessi con un “tag” elettronico (per esempio #COI o #noCOI) o con un link a una “disclosure form”. 

Credo che sia sempre necessario per un medico comunicare, anche nel proprio profilo personale, in modo etico tenendo in considerazione l’importanza della figura che rappresenta. 

Per quanto riguarda l’uso delle email e messaggistica, questi i consigli per ora pubblicati: 

  1. Usa questa modalità di comunicazione solo nel caso di pazienti conosciuti 
  2. Ottieni preventivamente un consenso previa una adeguata informativa al paziente all’impiego di tali sistemi anche con le modalità specifiche definite dagli organi regolatori per la tipologia di attività 
  3. Richiedi al paziente di non usare questi sistemi nei casi di urgenza 
  4. Informa i pazienti se altri avranno accesso alle loro informazioni (nel caso ciò sia possibile) 
  5. Non inviare mai a terzi immagini o messaggi che includono informazioni che possano rendere riconoscibile un paziente in assenza del suo consenso 
  6. Ove possibile, genera automaticamente una risposta di notifica della ricezione di un messaggio inviato dal paziente 
  7. Stabilisci i giorni e gli orari nei quali essere disponibili a rispondere alle domande poste attraverso questi strumenti 
  8. Stabilisci un tempo massimo per rispondere ai messaggi 
  9. Identifica un formato standard di messaggio per rendere più agevole la comunicazione 
  10. Ove possibile, archivia i messaggi con le relative conferme di ricezione e ove possibile, allegali alla cartella clinica elettronica/scheda sanitaria 
  11. Usa i sistemi di cifratura dei messaggi (per consentire che questi possano essere decodificati e letti solo dal reale destinatario) 
  12. Usa sistemi di backup dei dati per evitare perdite di dati e conversazioni importanti 
  13. Per tutte le attività che richiedono la comunicazione di dati sensibili, è meglio orientarsi verso piattaforme sul web che gestiscono la comunicazione in ambienti protetti e sicuri e che integrano gli oggetti della comunicazione con i sistemi per la gestione della cartella clinica/ scheda sanitaria. 

Si, è vero. La comunicazione sanitaria ha molte regole e non è sempre facile starci dentro.  

Parere mio, questo è giusto, perché a differenza della comunicazione, del marketing tradizionale, ci rivolgiamo a persone che stanno affrontando una difficoltà e bisogna sempre stare attenti a quello che viene detto e come viene detto. 

L’Ordine si sta finalmente muovendo e, ne sono sicuro, presto ci saranno altre novità a riguardo. 

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Alcune sono fattibili, altre un pochino meno.  

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  1. Nell’uso di piattaforme di social media osserva i principi deontologici e rispetta i confini professionali prevedendo, eventualmente, l’apertura di due profili, uno personale e uno professionale 
  2. Dichiara che stai parlando a nome personale e non a nome della struttura in cui lavori 
  3. Controlla il profilo di chi ti chiede l’amicizia (per quelle piattaforme di social media – come, per esempio, Facebook – per le quali la relazione è sottoposta a un processo di abilitazione) 
  4. Usa cautela nell’accettare amicizie dagli assistiti/pazienti (sia nel caso di profili professionali che personali) evitando di pregiudicare la relazione medico-paziente 
  5. Attraverso i profili (personale o professionale) contribuisci a diffondere la cultura scientifica e l’informazione sanitaria scrivendo di salute (prevenzione, salute pubblica, promozione della salute, lotta alle fake news) e non di «medicina» e di cure, in modo da favorire l’empowerment del cittadino 
  6. Assicurati della validità scientifica dei contenuti diffusi attraverso i post 
  7. Non fornire consigli clinici individuali 
  8. Non pubblicare o condividere post che contengono dati sanitari personali 
  9. Usa cautela nell’esprimere giudizi/opinioni/commenti sugli assistiti, anche quando questi sono ritenuti anonimi 
  10. Ricordati che sui social media la diffamazione e il mancato rispetto della privacy e del diritto d’autore sono reati perseguibili dalle leggi italiane 
  11. Ricordati che quanto pubblichi sui social media può essere accessibile da chiunque e può rimanere disponibile indefinitamente 
  12. Ricordati che una volta che un post è stato pubblicato l’autore perde il controllo sulla sua diffusione 
  13. Prima di pubblicare un post, rifletti sul modo in cui i contenuti saranno percepiti dai cittadini e sulle possibili conseguenze che essi possono avere 
  14. Gestisci al meglio la tua privacy e i profili personali: gli strumenti disponibili allo scopo sulle piattaforme di social media sulle quali si è deciso di aprire un account possono fare molto, se usati bene 
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  16. Si suggerisce di esplicitare nel post eventuali conflitti di interessi con un “tag” elettronico (per esempio #COI o #noCOI) o con un link a una “disclosure form”. 

Credo che sia sempre necessario per un medico comunicare, anche nel proprio profilo personale, in modo etico tenendo in considerazione l’importanza della figura che rappresenta. 

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  1. Usa questa modalità di comunicazione solo nel caso di pazienti conosciuti 
  2. Ottieni preventivamente un consenso previa una adeguata informativa al paziente all’impiego di tali sistemi anche con le modalità specifiche definite dagli organi regolatori per la tipologia di attività 
  3. Richiedi al paziente di non usare questi sistemi nei casi di urgenza 
  4. Informa i pazienti se altri avranno accesso alle loro informazioni (nel caso ciò sia possibile) 
  5. Non inviare mai a terzi immagini o messaggi che includono informazioni che possano rendere riconoscibile un paziente in assenza del suo consenso 
  6. Ove possibile, genera automaticamente una risposta di notifica della ricezione di un messaggio inviato dal paziente 
  7. Stabilisci i giorni e gli orari nei quali essere disponibili a rispondere alle domande poste attraverso questi strumenti 
  8. Stabilisci un tempo massimo per rispondere ai messaggi 
  9. Identifica un formato standard di messaggio per rendere più agevole la comunicazione 
  10. Ove possibile, archivia i messaggi con le relative conferme di ricezione e ove possibile, allegali alla cartella clinica elettronica/scheda sanitaria 
  11. Usa i sistemi di cifratura dei messaggi (per consentire che questi possano essere decodificati e letti solo dal reale destinatario) 
  12. Usa sistemi di backup dei dati per evitare perdite di dati e conversazioni importanti 
  13. Per tutte le attività che richiedono la comunicazione di dati sensibili, è meglio orientarsi verso piattaforme sul web che gestiscono la comunicazione in ambienti protetti e sicuri e che integrano gli oggetti della comunicazione con i sistemi per la gestione della cartella clinica/ scheda sanitaria. 

Si, è vero. La comunicazione sanitaria ha molte regole e non è sempre facile starci dentro.  

Parere mio, questo è giusto, perché a differenza della comunicazione, del marketing tradizionale, ci rivolgiamo a persone che stanno affrontando una difficoltà e bisogna sempre stare attenti a quello che viene detto e come viene detto. 

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